Psicologo semplice e psicologo specialista

Una componente numericamente importante di rappresentanti della nostra categoria sta conducendo una strana e insistente campagna contro  chi vuole iscriversi a psicologia. Succede da qualche anno, a ondate più o meno alte. Quest’anno pare più alta del solito ma credo di non sbagliarmi se dico che il tema è funzionale alla prossima campagna elettorale piuttosto che agli interessi reali di noi psicologi.

Ma questa non sarebbe una novità e non è la parte più brutta perchè interessa solo indirettamente i potenziali utenti.  Quello che invece merita molta attenzione è il tema, per niente teorico, della differenza tra psicologo semplice e psicologo specializzato. Ora non ditemi che l’espressione “psicologo semplice” non esiste nella legge: lo so bene, ma esiste nella pratica e sarebbe l’unica adatta a chiarire le nostre competenze una volta per tutte.

Ma vi siete mai  chiesti per quale motivo noi abbiamo sempre bisogno di spiegare la differenza che c’è tra psicologo e psicoterapeuta e magari tra psicotrapeuta, psicoanalista eccetera?

La risposta è implicita: perchè la legge non è chiara e l’Ordine non ha mai fatto qualcosa di serio per chiarire. Sembrerebbe anzi che ci sguazzi nella confusione. Eh già, ma andiamo con calma  e riprendiamo dalla campagna contro le iscrizioni a psicologia. Dice l’AUPI (e non solo) che i laueati in psicologia fanno fatica a trovare lavoro, e si basa su una statistica pubblicata sul sole 24 ore. In base a questa notizia conclude che è sconsigliabile per un giovane seguire quella strada. Si tratta di una deduzione semplice semplice, che non ha procurato alcuno sforzo mentale a chi l’ha fatta. Ma naturalmente è molto lontana dall’essere buona. Tra l’altro è una pessima pubblicità per la nostra professione. Noi infatti, intendo noi che lavoriamo con  i pazienti ogni giorno, diversamente da quelli di noi che fanno politica e cassa previdenza, alleniamo le persone ad utilizzare tutte le possibilità della psiche e della mente. E’ un compito molto importante, basilare per appianare i conflitti e risolvere i problemi.

Ebbene, proprio noi dobbiamo sentirci dire da dei colleghi che siccome l’offerta di psicologia supera la ricbiesta la soluzione sarebbe quella di limitare le lauree. Ma dai, per piacere!!!

Se la richiesta è inferiore all’offerta è perchè ci sono troppi colleghi impreparati che si spacciano per bravi. Non voglio entrare nei casi personali o nella polemica che riguarda la differenza tra metodi o nel problema della selezione, lascio stare tutto questo e chiedo solo una cosa: perchè l’Ordine permette ancora che ci sia la diffusissima confusione tra chi non si è specializzato in psicoterapia e chi invece ha fatto i suoi bravi 4 anni di specializzazione?

SE LA RICHIESTA DI PSICOLOGIA E’ INFERIORE ALL’OFFERTA E’ PERCHE’ CI SONO TROPPI PSICOLOGI CHE NON SANNO FARE LA LORO PROFESSIONE E ROVINANO IL BUON NOME DELL’INTERA CATEGORIA.

LA RICHIESTA CADE SE CADE LA FIDUCIA.  LA RICHIESTA RIPRENDE SE RICONQUISTIAMO LA FIDUCIA. COME? PREPARANDOCI MEGLIO TUTTI.
CON CHIAREZZA:  OGNUNO SI SPECIALIZZI E DICHIARI LA PROPRIA SPECIALIZZAZIONE. OPPURE SI DICHIARI NON SPECIALIZZATO  QUINDI PSICOLOGO SEMPLICE

Il servizio migliore per il pubblico è questo: essere onesti. Non uscire dall’esame di stato e dichiararsi competenti in ogni campo della psicologia e della psicoterapia.

Ora, volendo spezzare una lancia a favore dei colleghi più giovani, posso dire che molti di loro non conoscono proprio il problema. E’ vero che potrebbero cercare informazioni, ma a fine università si trovano sovente in una giungla informativa  che assomiglia più ad un mercatino di Casablanca che ad un istituto di orientamento. Non scandalizza dunque il fatto che si mettano a lavorare con scarsissima preparazione, scarse idee e abbondanti illusioni. Salvo eccezioni.

Lo scandalo maggiore riguarda l’ignoranza dei rappresentanti di categoria, qualunque  sia il loro ruolo.  Questi, invece di cercare soluzioni semplicistiche, invece di preoccuparsi di difendere i loro iscritti dalla presunta invasione dei nuovi laureati, devono invitarli a specializzarsi sempre di più e sempre meglio.
SPECIALIZZARSI
In un mondo di specialisti in ogni settore non è sopportabile che gli psicologi, che trattano il materiale più delicato,  pensino di potersi presentare con una preparazione generica e obiettivamente carente.
Sarebbe anche bello e giusto che chiedessero senza paura una selezione più precisa, riferita all’equilibrio psichico del futuro psicologo e non alla semplice capacità di apprendere.

Dunque selezione migliore e specializzazione sono  urgenti e coraggiose. I blocchi sono difesa assurde dalle ansie di non lavorare. Chi è solido lavora perché le persone si accorgono se possono fidarsi oppure no.
Anche quando la scelta risente della coazione a ripetere, ma di questo parleremo poi.

 

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