La formuletta della vita

Apatia. Giorni senza emozioni, pieni di progetti che bruciavano prima ancora di svelarsi. Idee che rotolavano nel deserto spinte da venti sempre in contrasto tra loro. Fatica del non fare e rischio della fatica peggiore: quella di essere.
Poi un’immagine che torna.
Torna puntuale col suo sorriso benevolo e sfidante e mi chiede al solito la formuletta della vita.
E’ stata una mia allieva e un giorno devo averle detto, quasi scherzando, che la vita è regolata da una formuletta molto semplice e lineare.
Una mezza verità perché la formula è davvero semplice nella teoria ma non è detto che la sia nel tentativo di realizzarla.
Così, quando entro in un momento più lunatico che solare rivedo quel sorriso e ne scorgo l’aria di bonario rimprovero:
“ma come, prof, proprio lei dimentica la formuletta della vita?
Eccola:
liberare le emozioni,
riconoscerle per nome,
pensare,
agire,
complimentarsi per ciò che si è fatto di buono.”

All’epoca devo aver dimenticato di dirle di riposarsi dopo ogni ciclo, ma lei l’ha aggiunto spontaneamente e adesso me lo ricorda mentre esce sfumando la sua immagine.

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