Chi ha letto il mio primo articolo della serie “come diventare più felici” può avere pensato che avessi preso un colpo di sole. Incredibilmente infatti stavo dando dei consigli diretti, in deroga palese a quello che ho sempre sostenuto: che ogni persona sia la migliore consigliera di se stessa. Cos’è successo allora? L’azione che faccio da psicoterapeuta psicoanaliticoserve a restituire ad una persona gli strumenti psico-fisici naturali, necessari a raggiungere i propri obiettivi. In altre parole, ad essere più felici. Ma serve fare un breve riassunto di come stanno le cose realmente. Gli strumenti a cui mi riferisco sono le potenzialità che ogni persona ha in dote dalla natura, in qualità e quantità diverse, che ne fanno un individuo unico. Queste vengono logorate costantemente e inesorabilmente dall’adattamento alla famiglia d’origine, e via via da tutte le relazioni successive. E’ impossibile che non avvenga, è la legge dell’usura che coinvolge tutti.
Prendiamo come esempio il consiglio numero 4.
Lo aggiungo a quelli dati in precedenza.
Anche in questo caso si tratta di un piccolo gesto, per la precisione di un’espressione mimica che ha l’effetto di mandare al cervello un messaggio preciso: “cambiare umore, prego”.
Il viso è direttamente collegato al cervello, ormai lo sappiamo tutti, quindi se dal cervello parte un comando emozionale il viso esegue e muta espressione. Lo fa anche, e soprattutto, senza che la persona ne sia cosciente. Ammesso questo, ormai ampiamente dimostrato, è chiaro che vale anche il contrario: il viso, con un gesto questa volta cosciente, può mandare al cervello l’ordine di cambiare umore.
E’ verissimo e altrettanto dimostrato.
Il consiglio è quindi di spalancare gli occhi come se vi apparisse una persona a cui volete molto bene.
Una persona che vi ha riempito il cuore di gioia eche non vedete da un po’ tempo.
Cercate quell’immagine dentro di voi e guardatela per qualche istante. Fatelo più volte in un giorno, in modo da ricondizionare il cervello a sorridere, ad accettare la condizione di felicità. Non importa se in quel momento non ne avreste un motivo reale. Non importa se le cose intorno a voi vi stanno rattristando, voi fatelo.
Usate la volontà per provocare un gesto “automatico” facile e breve.
E cambiate l’immagine quando vi sembra che non abbia più effetto. Ovviamente quando conoscete diversi trucchetti potete passare da uno all’altro abituandovi a scegliere quelli più efficaci.
Vedrete che meraviglia.
L’importante è che il cervello sorrida, quanto sorridono gli occhi, che esca dalle razionalizzazioni automatiche che vi affliggono senza che ve ne accorgiate.
Fate sorridere gli occhi e pian piano sorriderà anche il cervello.
Ora continuiamo nella spiegazione.
Spesso il logorio che parte dalla prima parte della vita provoca una vera e propria distorsione del carattere. Se non è grave, le conseguenze sono sintomi che la psicoterapia psicoanalitica integrata affronta con ottimi risultati. Come? Con una ristrutturazione abbastanza profonda di quei sentimenti, atteggiamenti e comportamenti che sono stati rovinati. Esattamente gli stessi che servono a vivere secondo la propria natura. Cioè ad essere più felici. Questa è la mia esperienza, nata da diverse decine di migliaia di ore di lavoro: mai statico, sempre molto creativo. Un lavoro bellissimo, fatto di relazioni difficili ma emozionanti, di ricerche complesse e di verifiche costanti. Qualcosa che col tempo è diventato un vero e proprio tesoro. Allora perché ho dato i primi consigli, molto semplici, per essere felici e perché ho promesso di continuare? L’ho fatto, pur sapendo che i consigli sono spesso acqua fresca, utile e piacevole per un istante e destinata a scivolare via subito dopo. Perché?
Perché la psicoterapia psicoanalitica, anche nella mia versione integrata, ha bisogno di tempo e impegno per essere veramente efficace. Un tempo inevitabilmente lungo, che attraversi l’intera vita della persona, proponga un modello relazionale più positivo, e separi ciò che può servire da ciò che viceversa nuoce. Questa è la soluzione migliore.
Ma per quel che ho potuto sperimentare, sono utili anche dei semplici trucchetti comportamentali, mentre la persona è presa dal lavoro più impegnativo. Sono trucchetti che hanno il valore di dimostrare che un certo ostacolo può essere rimosso partendo da un gesto anche semplice, se questo è agganciato ad lavoro più consistente. Quando sei stremato dal caldo, è importante che capisca perché ti sei ridotto così e che trovi una risposta non banale, visto che potrebbe trattarsi di uno schema distorto, che guida tutta la tua vita. Ma intanto un bicchiere d’acqua fresca ti dà un fantastico sollievo. Giusto?
Dunque, se i miei trucchetti servono li uso e li amalgamo con le altre migliori tecniche, in piena sintonia col nome dell’istituto che ho fondato: Mosaico Psicologie. Nel mio modo di proporre la psicoterapia psicoanalitica integrata, li creo sulla personalità del paziente, proprio come un sarto confeziona un abito su misura. Ovviamente, in un articolo cerco di adattarli a tutti, come una confezione industriale. Però anche questi derivano da una lunga esperienza.
Infine confermo che uscirà tra poco l’intera guida “Per essere più felici”.
La regalerò a tutti gli iscritti al mio blog: www.psicanalista.info.