15 consigli, più uno, per essere infelici: Il metodo “oppositivo” di Alfredo Rapaggi

15 consigli, più uno, per essere infelici: Il metodo “oppositivo” di Alfredo Rapaggi

Sul tavolo ho gli appunti dei consigli per essere felici.
Il consiglio non appartiene esattamente al mio metodo psicoterapeutico psicoanalitico.
Appartiene al mio essere un po’ scrittore.
Infatti, qualcuno di quei suggerimenti l’ho anche già pubblicato.

Ma l’altro giorno ho ricordato l’altra faccia della medaglia: il caso esemplare di una persona che continuava a dire di volere la propria felicità mentre faceva di tutto per non raggiungerla.

Era una persona veramente creativa, un vulcano di idee che avrebbe meritato un premio speciale, se quelle idee non fossero state regolarmente autodistruttive.

Ero alle prime armi come psicoterapeuta.
Avevo appena finito la mia prima analisi personale, ma già avevo in testa l’idea del Mosaico Psicologie.
Il dettaglio è importante perché spiega come mai, in quel caso,   abbia utilizzato un metodo di stampo vagamente comportamentale insieme alla psicoterapia psicoanalitica.
Mi riferisco al “comando paradossale” descritto da Paul Watzlawick negli anni ’70.
Appena laureato” lo usavo spesso, tra gli altri “giochini” che da giovane inesperto oltre che eclettico, tenevo in gran conto per prendere un po’ di sicurezza ed evitare errori.
Col tempo l’ho ampiamente modificato sulla mia esperienza e sulla cultura della mia zona.

Comunque, come da manuale, quella persona si ribellò alla propria infelicità e cominciò a ripensare ai propri schemi.
Ricordò i momenti in cui era stata felice nel passato e li usò per capire come diventare più felice nel contesto del presente.
I tentativi duravano poco in ogni seduta, ma erano pur sempre piccoli cambiamenti che le permettevano di rompere una linea di dolore che si era cronicizzata.
Quella linea si era trasformata in uno schema che all’inizio non sapeva come rompere.
Quindi io fui molto contento dei suoi piccoli sprazzi di luce.
Naturalmente anche lei lo fu, ma esattamente a piccoli sprazzi.
E solo all’inizio.
Al resto pensò la psicoanalisi.
Ma questo è un altro argomento.

Questo caso, mi ha spinto a pensare ad una piccola guida estemporanea da pubblicare sul web, visto che questa è diventata la mini libreria riassuntiva del momento.
Penso che possa andar bene qualcosa di simile.

Mi affido all’intelligenza dei lettori (e ovviamente lettrici) perché venga svelato il trucco: la forza dell’opposizione, usata come strumento di psicoterapia.

Chi non comprende mi chieda ulteriori spiegazioni o si rivolga al proprio psicoterapeuta/analista. Maschio o femmina che sia.

Eccovi dunque il metodo “Oppositivo”, sotto forma di piccoli consigli pratici per essere infelici.

Premessa
Ai non professionisti dico: “usate questi consigli se volete e quando volete, purché lo facciate metodicamente, senza cambiare orario e giorno.
Ripeteteli spesso a voi stessi, con lo stesso tono di voce, cioè in modo mono-tono e magari nella stessa posizione corporea.”

Ai professionisti ricordo
che in sede facciamo regolarmente le supervisioni in gruppo per parlare di tutto quel che concerne il modo di fare psicoterapia psicoanalitica. Sia per il setting individuale, che di coppia che di gruppo.
Fidatevi di quelle.

Primo consiglio
State saldamente aggrappati alle vostre abitudini.
Mantenete in casa gli stessi arredi e suppellettili.
Evitate di aggiungere elementi che non siano uguali a quelli che ci sono sempre stati.
Cercate di vestire in modo classico, evitate l’ultima moda. È sconveniente di certo.
Non mettete colori strani e non cambiateli spesso. Sarebbe sconvolgente per voi e per chi vi guarda.

Secondo consiglio
Evitate i colpi di testa tipo andare improvvisamente a fare un viaggio o cambiare località di vacanza.
Non date retta alla fantasia.
Spegnetela.
Se per caso aveste ancora un lumicino acceso nel cervello, copritelo definitivamente.
State dove siete sempre stati, nel modo in cui siete sempre rimasti.

Terzo consiglio
Guardate la TV ogni giorno, nello stesso canale, le stesse meravigliose trasmissioni che vi piacciono tanto.
Anche se non le seguite più va bene lo stesso, purché stiate lì davanti.
Potete anche addormentarvi purché teniate la TV accesa perché le notizie possano arrivare al vostro cervello.

Quarto consiglio
Se la vostra auto è vecchia e di nuovo si rompe, portatela ad aggiustare dal solito meccanico. Se proprio proprio dovete cambiarla, prendete il penultimo modello della stessa marca. Dell’ultimo non fidatevi, potrebbe non essere stato ancora stato collaudato, ma soprattutto ha quella linea un po’ sopra le righe che potrebbe attirarvi le critiche di tizio e caio (che non aspettano altro).

Quinto consiglio
Fuggite da chi tenta di farvi fare ragionamenti complessi: vi fanno “fumare” il cervello, sono da intellettuali viziosi.
Preferite gli slogan, quelli brevi, semplici, magari grezzi.
Che facciano funzionare un solo neurone alla volta. E non troppo.
Possibilmente offensivi che vi scaricano un po’.
Ma non state a pensarne dei nuovi, usate quelli che vanno per la maggiore, che sono semplici da ricordare e fate sempre la vostra porca figura.
Seguite la folla, così fate meno fatica.

Ascoltate quello che urla più forte e seguitelo pedissequamente.
Il vostro cervello potrà incancrenirsi nella rabbia e continuare a stressarvi all’infinito.

Sesto consiglio
Non dedicatevi a lavori di pittura, scultura, musica o simili.
Sono pericolosi perché potrebbero distrarvi dai vostri pensieri più preoccupanti.
Mantenetevi strettamente in contatto con il problema che vi assilla da tempo.
Sapete che naturalmente non è possibile risolverlo per ora. Ma domani chissà.
Intanto vi tiene di umore pessimo ed è quel che ci vuole per la vera infelicità.

Settimo consiglio
Dedicatevi a voi stessi stando in poltrona con una birra in mano e qualche altro alimento ingrassante.
Cercate qualche altra cosa che vi faccia male: qualche sigaretta, una musica assordante e sempre monotona, mi raccomando.
Il resto non ve lo posso raccomandare perché magari è fuori legge, ma voi ricordatevi di farvi sempre un po’ di danno fisico e psicologico.

Ottavo consiglio
Ascoltate attentamente il vicino che litiga con la moglie, con la madre con i figli o col governo ladro.
Immedesimatevi con lui perché la vita è tutta uno schifo.
Pensate seriamente di scappare all’estero in una bella isola dove sarete riveriti e serviti, ma non fatelo mai.
Non tentate nemmeno, nella realtà.
Non muovetevi da questo schifo di nazione dove tutto va male chiunque la governi.
Solo così potrete continuare a brontolare.

Nono consiglio
Non giocate come fanno i bimbi che ridono e si divertono senza pensieri.
Magari giocate d’azzardo così perdete anche questa volta e potete prendervela con la fortuna che non vi bacia mai. Anche lei.
Vietatevi nel modo più assoluto i comici.
Più sono famosi e meno fanno ridere.
Magari potreste ascoltare quelli che non fanno ridere ma attaccano i politici e c’hanno ragione.
Fatelo la sera prima di dormire così i vostri sogni saranno tormentati.
Non cercateli su youtube.
Sarebbe una stupida forzatura per cercare di dormire bene.

Decimo consiglio
Non cercate nuovi stimoli di lavoro, nuove possibilità.
Brontolate, che ne avete diritto, ma non sforzatevi di cercare soluzioni diverse.
Non utilizzate il web per trovare soluzioni nuove.
Siate passivi anche per questo.
E’ vostro diritto anche avere tutto comodo, pronto, senza doverlo conquistare. Ma tanto non  riuscirete: ricordatevelo sempre.

Undicesimo consiglio
Non fatevi prendere dalla smania di mettere in casa un cane.
Vi costringerebbe a muovervi continuamente, anche solo per portarlo fuori.
Già succede che quando vi muovete producete più ormoni della gioia, e questo è inammissibile.
Poi fuori, correte il rischio di conoscere altre persone col vostro stesso interesse e magari stabilite nuove relazioni.
Attenzione!
O le lasciate perdere finché siete in tempo.
Oppure le selezionate sufficientemente arrabbiate e cattive.
Prendete al massimo una gatta. Datele tanti croccantini e fatela dormire. Vi farà arrabbiare perché vuol fare sempre a modo suo. Ottimo.

Dodicesimo consiglio
Parlate sempre male di qualcuno, guardate che vi fa bene, vi aiuta a mantenere il veleno per tutto il giorno.
E anche per la notte.
Se il veleno dovesse diminuire troppo guardatevi un film orrido prima di dormire.
Se poi non avete nessuno nel presente cercate nel passato, son certo che troverete materiale putrido in abbondanza.

Tredicesimo consiglio
State sempre allerta: il pericolo è in agguato.
Non fidatevi di nessuno.
Pensate a quante persone ogni giorno si alzano per cercare di fregarvi.
Non distraetevi mai.
Trovate sempre qualcuno da accusare di qualcosa.
Non fermatevi altrimenti rischiate di accusare voi stessi.

Quattordicesimo consiglio
Questo è troppo importante: cercate di non piacere agli altri, mai. Non innamoratevi, sarebbe la fine.
Non cercate di essere troppo affettuosi. Anzi, evitate ogni espressione d’affetto.
Non usate il contatto fisico verso che vi è vicino.
Ricordatevelo sempre: è molto pericoloso.

Quindicesimo consiglio
Cambiate pure il partner, se lo trovate, anche spesso se potete, ma ricordatevi di prenderlo sbagliato come il precedente.
E come il successivo. Per non cambiare abitudini.
Un partner sbagliato è garanzia d’infelicità

Il più uno
in ogni caso, qualunque sia il vostro interesse o la vostra apatia, ponetevi sempre degli obiettivi irraggiungibili.
Non ci arriverete, ma avrete sempre un motivo per piangere o arrabbiarvi: con voi stessi o con chi non vi può ascoltare.

Fine.
Anzi, ho un ultimo avvertimento da darvi.
Serio, non appartenente all’area dell’opposizione.
E’ meglio se questa cura la seguite insieme al vostro analista.
Ed è un bene se mi suggerirete consigli che ho dimenticato.
Ma non vi voglio condizionare.
Lo fanno già in tanti.

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